Politiche organizzative adeguate ai tempi e alle esigenze delle persone

Ventura, i Caf non si sono fatti trovare impreparati

[Cisl Bari, Caf Cisl, Inas Cisl, Cisl Puglia]

Una Cisl sempre più tra le persone con un’organizzazione che sappia riconoscere la professionalità dei suoi operatori dei servizi. Un vero sindacato di prossimità per il territorio. E’ questa la nuova sfida della CISL, per una organizzazione dinamica ed utile a rafforzare il ruolo dei quadri sindacali nei posti di lavoro, in modo da dedicare maggiori energie alla cura e tutela degli iscritti. Se ne è parlato questa mattina a Bari nel corso di un dibattito con dirigenti, delegati aziendali, coordinatori comunali e operatori dei servizi. Se ne è parlato a Bari nel corso di un momento di confronto al quale sono intervenuti Giuseppe Boccuzzi segretario generale Cisl Bari BAT, Gigi Petteni Presidente Nazionale INAS, Giovanna Ventura Presidente Nazionale CAF, Daniela Fumarola Segretario generale USR Cisl Puglia e Giorgio Graziani Segretario Organizzativo Nazionale Cisl. Tra le questioni affrontate la previdenza, il reddito di cittadinanza e l’importante lavoro che la Cisl sta svolgendo con i Patronati e i Caf. “La storia che caratterizza positivamente la CISL soprattutto sul territorio barese e della BAT – ha spiegato Boccuzzi – è quella delle nostre 44 sedi presenti nei 48 comuni in cui operiamo, 10 patronati e 3 CAF. Orientando le nostre politiche organizzative per una ottimizzazione della nostra presenza, la CISL si fa sempre più protagonista della tutela del lavoro e dell'assistenza delle persone, in materia previdenziale e fiscale, ma non solo, nei luoghi di lavoro e nelle sue sedi sindacali comunali, anche negli uffici di Patronato e di Caf. Siamo un sindacato di prossimità e siamo pronti ad esserlo ancora di più, considerato il momento che esige una maggiore conoscenza dei territori”. Sul sindacato di prossimità si è espressa anche Daniela Fumarola Segretario generale USR Cisl Puglia “Come CISL dal 1950, abbiamo fatto la scelta di prossimità, stiamo rinforzando e adeguando ai tempi e alle esigenze delle persone il nostro modello organizzativo ed oggi nel corso dell’incontro facciamo proprio questo. Non posso che esprime soddisfazione sull’epilogo di ieri a Roma. E’ andato bene, anche se la prudenza non è mai troppa. Intanto l’aver compreso da parte del Governo il valore della piattaforma di Cgil, Cisl e Uil è importante come la scelta dell'esecutivo di avviare tavoli di confronto, che si svilupperanno sia in sede tecnica che in sede politica. Tutto questo è necessario per rilanciare crescita sviluppo e lavoro”. Ai giornalisti presenti, la Presidente Nazionale CAF Giovanna Ventura ha spiegato in merito all’importante lavoro che stanno svolgendo per l’accesso al reddito di cittadinanza che “I CAF non si sono fatti trovare impreparati, avevamo già acquisito prenotazioni e fatto molti isee, questo ci ha aiutati, in questi dieci giorni le richieste di reddito di cittadinanza in puglia sono state 3.500 solo nei nostri CAF. Riteniamo che entro la fine del mese, data di scadenza delle richieste, si raggiungerà il numero previsto di circa 1 milione di nuclei familiari. Ad oggi le domande sono state 230mila.” Il RED, è una buona formula per dare un sostegno economico, ma presenta delle criticità. Per esempio i senza tetto non hanno residenza e quindi non possono accedere. Su questo anche la Caritas ed altre associazioni hanno chiesto delle modifiche. Altre criticità riguardano gli stranieri che non hanno i due anni continuativi di permanenza sul territorio. Vedremo nel secondo step che riguarda la ricerca e l’offerta di un lavoro come andrà”. In merito alle domande su Quota100, per le quali il contributo offerto dai patronati è considerevole, Gigi Petteni Presidente Nazionale INAS ha spiegato – “Abbiamo messo in campo un servizio alle persone eccezionale, più del 90% delle domande presentate sono state patrocinate dai patronati. Occorre una riflessione sul fatto che siamo stati un punto di riferimento per le persone che si sono rivolte a noi per essere assistite e se portiamo all’Istituto le soluzioni tutto ciò non deve essere riconosciuto solo con una pacca sulle spalle, ma con la giusta valorizzazione e degli investimenti su questo servizio”.Ma è quando si parla di pensioni emergono disparità che non vorremmo mai leggere. Nel 2018, l’Inps ha gestito quasi 18 milioni di trattamenti pensionistici, più di 10 milioni per le donne. L’importo medio della pensione di una donna è quasi la metà di quello degli uomini. Il 70% delle donne che prende la pensione riceve tra 500 € e 900 € ogni mese, mentre gli importi più alti vanno – nella maggior parte dei casi – agli uomini: tra coloro che prendono oltre 5.000 € di assegno pensionistico, solo il 6% sono donne. “Questa enorme disparità, - ha spiegato Petteni - che riscontriamo anche nei dati relativi alla nostra attività quotidiana, è indice di una serie di fenomeni più ampi: è vero che l’occupazione femminile in Italia ha raggiunto il 49%, ma siamo ancora penultimi in Europa, con stipendi ben lontani da quelli degli uomini e carriere discontinue, che letteralmente ‘si infrangono’ contro gli impegni dettati dalla maternità, dalla cura della famiglia e dei componenti più anziani e dalle incombenze domestiche”. Nel corso della giornata il Segretario Organizzativo Nazionale Cisl Giorgio Graziani, ha espresso “grande soddisfazione per l’esito dell’incontro romano con il ministro Luigi Di Maio, al Ministero del Lavoro e i segretari nazionali delle categorie sindacali. Finalmente si apre un confronto serio tra governo e sindacati su una serie di tematiche al centro dell'agenda dell'esecutivo. Speriamo sia la volta buona, che dagli annunci passiamo a trattative serie anche se siamo ancora agli incontri preliminari ma è evidente che la nostra piattaforma e la manifestazione hanno avuto una prima risposta positiva".

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