Cisl, lo scenario imprevedibile e il confronto necessario

Il Segretario generale Antonio Castellucci sulle colonne del Quotidiano di Puglia

[Cisl Puglia]

In questo imprevedibile scenario internazionale è inevitabile riscontrare effetti contrastanti. L’Istat registra un calo dell’inflazione, sotto il 2%, un Pil con crescita zero, mentre il cosiddetto carrello della spesa di attesta oltre il 6%. Stime di alcuni istituti di ricerca evidenziano che si ricorre sempre più al credito al consumo, con i risparmi di famiglie e aziende che sono diminuiti di oltre 71 miliardi di euro; da dicembre a giugno scorsi, in circa 200 giorni, si stima che i risparmi complessivi son passati da 2.065 mld a 1.994 mld di euro. Inevitabilmente questo clima di forte insicurezza ha influito e non poco, sulla manovra di bilancio. Pur nella limitatezza di risorse disponibili, non mancano tuttavia, interventi importanti che non bisogna sottovalutare, frutto di un impegno forte della Cisl ai tavoli di confronto con il Governo. Infatti, l’85% dei 24 miliardi che costituiscono la legge di bilancio sono destinate a misure di coesione sociale, incentivi, sostegni fiscali al lavoro, alle pensioni e alle famiglie con redditi medio-bassi. È una legge di bilancio, che come Cisl abbiamo valutato in modo articolato, fatta di luci ed ombre. Necessari dovranno essere ulteriori e decisivi miglioramenti su pensioni, sostegno al reddito e sul piano fiscale con una decisa accelerazione nell’attuazione del Pnrr, monitorando con la massima attenzione che sia garantita la quota di risorse prevista per il Mezzogiorno; e per tutto questo il prossimo 25 novembre la Cisl ha organizzato una giornata di mobilitazione nazionale che si terrà a Roma in piazza Santi Apostoli a partire dalle ore 9:30. Lo sciopero generale per la Cisl è ‘l’ultima spiaggia’ della lotta sindacale. Anche perché oggi determinerebbe ulteriori aggravi nelle tasche dei lavoratori, penalizzerebbe le imprese in termini di produttività e dinamiche aziendali. La situazione socio economica è complessa e non risparmia la Puglia dove alcuni comparti, penso all’automotive, alla produzione dell’energia e alla siderurgia in primis, sono nel pieno di processi di transizione produttive ed ambientali, non sempre adeguatamente programmati. Si dovrà inoltre seguire attentamente l’andamento dell’export che incide, in maniera rilevante, sugli sviluppi produttivi di tante aziende pugliesi, in particolare delle piccole e medie imprese. Utile sarà programmare e destagionalizzare il turismo, tenendo anche in debita considerazione i preoccupanti segnali di rallentamento che si registrano nel settore terziario. Altrettanto essenziale è puntare su una Pubblica Amministrazione efficiente, che necessita di nuove assunzioni. Per far fronte a tutto ciò serve coesione tra istituzioni e forze sociali. Purtroppo devo rimarcare che in questi anni il dialogo in Puglia non è stato sempre adeguato, all’altezza delle diverse problematiche; penso ai protocolli e ai tavoli regionali spesso rimasti sulla carta e riemersi solo nei momenti di maggiore crisi o di particolari vertenze, come per esempio sulla sanità e welfare. Un momento di verifica a breve sarà sicuramente l’approvazione del bilancio regionale su cui non ci si potrà limitare alla formale consultazione dell’ultim’ora. Con la Regione Puglia si dovranno affrontare i problemi dei più bisognosi, delle famiglie, dei lavoratori e dei pensionati e non potrà il confronto limitarsi alla mera affermazione di principi o di schieramenti elettorali. Ci aspettiamo proposte e risposte concrete. Serve la volontà di dialogare, stare seduti ai tavoli e confrontarsi, dopo averli convocati, sapendo che anche un decimale sulla pressione fiscale locale può incidere sui bilanci di lavoratori e pensionati e delle loro famiglie. Intanto registriamo ritardi sul programma GOL, facendo riferimento ad altre realtà regionali, per riqualificare i servizi di politiche attive del lavoro.  Inoltre, non si possono demandare le grandi emergenze occupazionali agli effetti generati dalle politiche del Governo nazionale, così come sugli interventi in corso di rivisitazione, si pensi alla Zes unica, garantendo i progetti già avviati in precedenza. La nostra scelta in questo momento è quella di trovare, attraverso il dialogo sociale, soluzioni e risposte. Come Cisl, abbiamo avanzato in questi mesi una proposta di legge popolare sulla partecipazione dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende che possa affrontare anche le crisi e rafforzare salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Questo nostro percorso, che fa riferimento all’articolo 46 della Costituzione e quindi alla sua attuazione, è strettamente connesso alla capacità di sviluppo e di crescita del Paese e andrebbe a costituire un forte sostegno alla contrattazione e alle buone e responsabili relazioni industriali. Molto importante in questa direzione è stato l’accordo partecipativo di pochi giorni fa, tra Eni e sindacati, per ridistribuire gli utili ai lavoratori. Ognuno ha il dovere di fare la propria parte, è necessario un vero processo concertativo e partecipativo che deve riguardare tutti. Occorre un Patto sociale che travalichi le diverse logiche politiche e ideologiche.

Antonio Castellucci

Segretario generale Cisl Puglia

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