Empulia: Cisl, troppi ritardi; passare dal fare al far funzionare
Colecchia da Lecce chiede alla Regione una spinta maggiore

CISL PUGLIA -
“E’ innegabile che l'impegno sulle politiche sociali della Regione Puglia sia stato sostenuto ed abbia prodotto risultati. Oggi, alla vigilia dell’avvio della programmazione del III° Piano delle politiche sociali 2013/2015, è però necessaria una spinta maggiore, insieme ad interventi ‘chirurgici', su quegli ambiti che indugiano e ritardano”. Lo rileva il Segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia, a margine della tavola rotonda sui ‘Servizi alla famiglia’ organizzata dalla Cisl di Lecce con la partecipazione dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Elena Gentile. “Bisogna passare, quindi, dal fare al far funzionare le strutture realizzate e interessate dal forte impatto sociale, cioè quelle dedicate agli anziani e alle scuole devono diventare operative: alla Regione il compito di presentare il ‘programma’ per il loro funzionamento specificandone anche le modalità gestionali. Spendere bene le risorse disponibili, come quelle del Pac (Piano d’azione e coesione), è fondamentale ma altrettanto necessario è recuperare ogni margine di spesa eccessiva o inutile” insiste Colecchia. Per questo la Cisl rinnova la richiesta avanzata già qualche anno fa e che la Regione Puglia sembra tardare nel prendere in considerazione. “Ci riferiamo – precisa il leader della Cisl pugliese – all’utilizzo di Empulia, la centrale d’acquisti di emanazione regionale, che, come per la Consip, si deve occupare dei bandi, di tutti i bandi, per l’acquisto di beni e servizi della Regione Puglia e dei suoi enti e finanche degli Enti Locali, poiché la legge istitutiva (art. 54) lo prevede espressamente”. Per la Cisl di Puglia i ritardi che si stanno accumulando nell’affidare ad Empulia in particolare gli acquisti delle Asl, rappresentano una grave sottovalutazione della necessità di fare della trasparenza e dell’economicità non solo concetti enunciati ma pratiche operative per recuperare ogni spesa inutile, ogni eccesso, ogni spreco ed anche ogni abuso, che ancora avviene, di questa importante porzione della spesa pubblica.