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Conquiste del Lavoro; referendum Mirafiori. Cisl: le ragioni del sì


Conquiste del Lavoro; referendum Mirafiori. Cisl: le ragioni del sì

CISL PUGLIA - E´ già conto alla rovescia per il referendum sull´accordo di rilancio dello storico sito Fiat delle Carrozzerie di Mirafiori (To). Ad una settimana dal voto, i lavoratori andranno alle urne il 13 e il 14 gennaio, sale l´attenzione su questo passaggio fondamentale per il futuro dello stabilimento e dell´intero piano Fabbrica Italia. A sostenere le ragioni del sì le organizzazioni firmatarie dell´accordo raggiunto il 23 dicembre: Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Capi e Quadri. Resta radicale il no della Fiom che chiude anche alle richieste della stessa Cgil rispetto ad una "firma tecnica" in caso di vittoria dei sì. Sul tavolo non ci sono solo le sorti industriali dell´auto, ma anche il cruciale tema della rappresentanza, una sfida che spinge ad un necessario rinnovo di ruolo tutte le parti sociali.
"Quello con Fiat è un accordo importante che garantisce un investimento fondamentale per Torino e per l´Italia". Dichiara Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, che aggiunge: "Finalmente si dà un segnale che si può investire nel nostro Paese, con un progetto di grande profilo industriale. Nessun diritto è stato toccato o tagliato, ma ci sono anzi soldi in più in busta paga per i lavoratori e la riqualificazione del sito di Mirafiori". E in vista del voto il leader della Cisl sottolinea: "Sono certo che i lavoratori apprezzeranno l´accordo e la posizione responsabile dei sindacati che hanno firmato. Ma faccio una appello alla classe dirigente tutta, perché sostenga ora le ragioni dell´ accordo e dell´ investimento. Loro più di altri dovrebbero conoscere i vincoli della globalizzazione e del mercato internazionale dell´ auto".
Auspicano un risultato positivo pure i metalmeccanici cislini che sollecitano anche la Fiom. È Giuseppe Farina, segretario generale Fim, a fare il punto sulla situazione. "Invito la Fiom a tenere conto del risultato del referendum, e in caso di affermazione dei sì, a sottoscrivere l´intesa; esattamente come farà la Fim che nel caso contrario ritirerà la firma dall´accordo - spiega Farina - in quanto il referendum è uno strumento democratico decisionale e le scelte della maggioranza vincolano anche la minoranza". E poi aggiunge: "Altrimenti chiamare al voto i lavoratori è perfettamente inutile". Inoltre Farina sottolinea la "straordinaria importanza" dell´accordo sottoscritto il 23 dicembre (non dalla Fiom) e si dice "sicuro che i lavoratori di Mirafiori comprenderanno le ragioni e la validità dell´accordo e che i sindacati firmatari hanno fatto tutto il possibile per conseguire il miglior risultato". Infatti la Fim ribadisce come l´accordo ha assicurato investimenti e prospettive allo stabilimento torinese e lavoro a migliaia di lavoratori di Fiat e dell´indotto, ha dato continuità al progetto Fabbrica Italia e alle prospettive di crescita della produzione di auto nel Paese. "La posta in gioco era alta e l´accordo non aveva alternative - evidenzia Farina -. E´ certamente un accordo impegnativo per i lavoratori e per il sindacato ai quali viene chiesto rispettivamente maggiore disponibilità nel lavoro e garanzie nel rispetto degli impegni sottoscritti. Offre in cambio una maggiore retribuzione ai lavoratori e spazi di partecipazione ai sindacati firmatari dell´accordo. E´ quindi uno scambio vantaggioso, soprattutto considerando le eventuali conseguenze del mancato accordo: il dramma di migliaia di lavoratori che rischiavano di non rientrare a lavoro e il declino della presenza Fiat e dell´industria manifatturiera in Italia". La Fim resta convinta della validità dell´intesa e del fatto che anche i lavoratori sapranno comprenderne i contenuti, ma non si sbilancia in pronostici e percentuali. "Il risultato del referendum sull´accordo per il rilancio delle Carrozzerie di Mirafiori non è scontato e bisogna augurarsi che si ottenga il 50% più uno dei voti a favore": spiega Bruno Vitali, segretario nazionale Fim responsabile del settore auto, che chiede prudenza sulle previsioni per la consultazione (nei giorni scorsi alcuni sostenitori del sì avevano ipotizzato una consultazione favorevole all´80%). E a questo proposito aggiunge: "L´80% è una cifra che non esiste, auspico che che nel referendum si abbia la maggioranza dei voti favorevoli. La posta in gioco è altissima, spero che prevalga la responsabilità di tutti. Io penso che l´accordo sia positivo e spero che i lavoratori lo apprezzino". Vitali ricorda che nel reparto Powertrain (ex meccaniche) di Mirafiori nel 2007 l´accordo unitario sui 17 turni fu bocciato dalla maggioranza dei lavoratori. I lavoratori Fiat hanno anche detto no all´accordo sulla riforma del welfare nel 2007 (che conteneva la riforma dello scalone per l´accesso alle pensioni di anzianità ad opera del Governo Prodi) e a una proposta sul lavoro straordinario nel sabato nel 2006.
Un sì argomentato quello della maggioranza delle sigle sindacali di categoria che viene riassunto in un dettagliato manifesto. "Più garanzie occupazionali, più salario, più inquadramento professionale: Mirafiori c´è": è il testo del volantino che Fim, Uilm, Fismic e Ugl distribuiranno ai cancelli delle Carrozzerie di Mirafiori a partire da lunedì, quando i primi 800 lavoratori della linea dell´Alfa Mito rientreranno dalla cassa integrazione.
Su uno sfondo colorato, i sindacati del "fronte del sì" (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri, che hanno firmato l´accordo del 23 dicembre) ricordano che "il futuro di Mirafiori sarà garantito dall´investimento di oltre un miliardo di euro", che "si produrranno fino a 250 - 280 mila vetture all´anno" e che "si lavorerà secondo un sistema di flessibilità che può utilizzare fino a 120 ore all´anno di straordinario".
I sindacati sottolineano anche che "la paga base sarà più alta, lavorando sempre 40 ore alla settimana, di quella dei metalmeccanici".
In una tabella sono indicati gli aumenti: 77 euro in più per la terza categoria, 78 per la quarta e per la quinta. "Per effetto delle maggiorazioni di turno - è scritto nell´opuscolo - il salario mensile aumenterà di ulteriori 300 euro lordi", mentre "gli scatti di anzianità verranno riconosciuti e ciascun lavoratore maturerà una nuova serie di 5 scatti".
I cinque sindacati ricordano inoltre il mantenimento della mezz´ora di pausa mensa all´interno del turno, la copertura della malattia e l´obiettivo di ridurre l´assenteismo dal 6% al 3,5% a regime, cioè nel 2013-2014. L´ultimo punto è dedicato ai diritti sindacali: l´accordo prevede "il mantenimento di tutti i diritti in essere", si legge. Per questi motivi, Fim, Uilm, Fismic e Ugl rivolgono un invito alle tute blu: "Per il futuro di tutti: vota sì!".
La Fiom motiva la sua netta contrarietà parlando di "voto della paura", di "ricatto" e di referendum "Illegittimo" perché l´accordo cancellerebbe diritti, libertà sindacale e contratto nazionale.
La parola ora all´inappellabile giudizio di tutti i lavoratori che ogni giorno sono chiamati a prestare la loro opera in fabbrica.
Infine i rappresentanti della Fiat e i sindacati si riuniranno martedì 11 gennaio a Torino per discutere di monte ore aggiuntivo per i permessi sindacali. L´azienda infatti nei mesi scorsi ha disdettato gli accordi integrativi compreso quello sulla fruizione dei permessi per attività sindacale. Al momento quindi sono in vigore solo i permessi previsti dal contratto nazionale (otto ore al mese per ogni rappresentante sindacale aziendale). I permessi previsti dall´accordo disdettato erano un´ora l´anno per ogni dipendente (sono 22.000 nel complesso negli stabilimenti italiani). All´incontro parteciperanno Fiom, Fim, Uilm e Fismic.
Fonte Silvia Boschetti Conquiste del Lavoro

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