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Lavoro, un patto sociale per utilizzare al meglio i fondi europei - CislPuglia.it

Lavoro, un patto sociale per utilizzare al meglio i fondi europei

Antonio Castellucci interviene sulle pagine del Quotidiano di Puglia

[Cisl Puglia]

Il 2020, escludendo gli anni della guerra mondiale, è stato, dal punto di vista economico, il peggior anno del secolo, del resto quel -8,8%/-9% di Pil la dice lunga sulla situazione del Paese e certo le aspettative di ripresa non sono agevolate da una situazione politica, al momento, quanto meno incerta e complessa. L’industria, come settore, nonostante i lockdown, in qualche modo ha tenuto meglio di altri, mentre tutto il sistema dei servizi - dalla ristorazione a tutta l’economia culturale e del divertimento -, per non parlare di sale ricevimento e matrimoni, come più volte abbiamo evidenziato come Cisl, in questi mesi, ha subìto un vero e proprio tracollo. Si calcola che nonostante il blocco dei licenziamenti e il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali sinora si siano persi, secondo gli ultimi dati Istat, 444mila posti di lavoro, in Puglia si calcola siano intorno ai 40mila. A essere stati più colpiti, anche nella nostra Regione, sono le donne, i giovani e le fasce deboli, il che ovviamente sta portando ad un aggravamento delle diseguaglianze e quindi a veri e propri drammi sociali che si sommano a quello sanitario. Tanti sono i segnali che arrivano dai territori pugliesi, infatti registriamo quotidianamente le difficoltà di arrivare alla fine del mese di chi ha un contratto di lavoro, a riprova anche di un impoverimento che va oltre la qualità del lavoro e la sua remunerazione. Purtroppo quando l’economia è in difficoltà la prima reazione, come ormai accade negli ultimi mesi, guardando attentamente i dati Istat di qualche giorno fa ed i dati Inps Puglia, sono indicatori molto preoccupanti, è quella di tagliare sulle ore di lavoro, sui contratti a termine e sui lavoratori indipendenti (collaboratori e partite iva) non rinnovandoli. Si stima di conseguenza che in Italia, da gennaio a novembre 2020, i soli lavoratori in cassa integrazione abbiano perso circa 11 mld di reddito salariale; e per comprendere meglio il problema basta guardare in casa nostra, in Puglia – dati Inps regionale – nel 2020 abbiamo 1.700% in più di ore di cassa integrazione. In questa fase complicata però, nonostante il forte impegno delle organizzazioni sindacali e delle altre forze sociali, causa anche la situazione politica attuale, ancora non sembra apparire pienamente quella volontà di reazione e di coesione indispensabile per una ripresa nonostante per esempio, la grande opportunità del Recovery Plan. Gli obiettivi indicati nell’ultima bozza nazionale di questi fondi possono essere condivisibili ma non è chiaro chi gestisce i progetti e come avviene concretamente l’attuazione degli investimenti. Il Recovery Plan è una occasione straordinaria di sviluppo ma anche di grande responsabilità per tutti. Per recuperare i ritardi, tra cui anche quelli accumulati ben prima della pandemia, serviranno le risorse della Next Generation Eu ma altrettanto fondamentale sarà un Patto sociale, l’impegno e la volontà comune di tutto il Paese, Regioni e territori compresi, senza disperdere - penso alla fuga dei cervelli, ai giovani - competenze e risorse umane senza le quali è illusoria qualsiasi ambizione di reale sviluppo di ogni singolo territorio. In Puglia, serve uno sforzo di sistema maggiore per provvedere ad un utilizzo al meglio dei fondi europei. Credo che attraverso un più serrato confronto, maggiore concertazione e condivisione tra le forze sociali e la Giunta regionale, come avviato in queste settimane con la Cabina di regia, senza alcuna ipocrisia, sia possibile andare oltre una semplice elencazione di progetti possibili in modo da poter guardare ad una visione strategica e di sviluppo del nostro territorio. Insomma c’è bisogno di un cambio di passo forte e immediato in modo da poter affrontare integralmente le criticità sanitarie, del welfare e dello sviluppo. Forse sarebbe bene richiamare che il relativo benessere di ogni singolo territorio dei prossimi anni, dipende in gran parte dalle scelte e dai comportamenti di oggi.

Antonio Castellucci

Segretario generale Cisl Puglia