Castellucci: la Cisl in Puglia chiede interventi urgenti per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
[Cisl Puglia]
I dati INAIL aggiornati al 31 agosto 2025 sulle denunce di malattie professionali in Puglia restituiscono un quadro preoccupante che non può lasciare indifferenti e deve promuovere una più attiva azione di contrasto. Rispetto allo stesso periodo del 2024, le denunce sono passate da 5.894 a 7.246, con un incremento di circa il 23%. Di queste, 5.711 riguardano uomini e 1.535 donne. Un aumento significativo che interessa tutti i settori produttivi e tutte le province pugliesi. In particolare, nel comparto industria e servizi le denunce totali sono salite da 3.981 a 4.916, in agricoltura l’incremento è da 1.363 a 2.275 casi. Le patologie più frequenti riscontrate a lavoratrici e lavoratori, restano quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, con oltre 1.000 denunce in più rispetto al 2024, seguite da quelle del sistema nervoso, dell’orecchio e dell’apparato respiratorio. Un trend che evidenzia condizioni di lavoro spesso logoranti e carenti sotto il profilo della prevenzione. Anche sul fronte degli infortuni sul lavoro i numeri restano preoccupanti: 18.144 casi denunciati fino ad agosto, con maggiore incidenza nella fascia d’età tra 45 e 65 anni, e purtroppo 41 vite spezzate, famiglie distrutte. Le province di Bari (13) e Brindisi (10) registrano i dati più dolorosi. Sono numeri che impongono una riflessione profonda e un cambio di passo non più procrastinabile. La sicurezza sul lavoro deve tornare al centro delle politiche pubbliche e delle imprese, anche attraverso un nuovo percorso culturale. Occorre intensificare i controlli, rafforzare la formazione, l’informazione e sostenere le imprese che investono in prevenzione e tutela della salute. La Cisl Puglia ribadisce l’urgenza di una strategia condivisa per contrastare l’aumento delle malattie professionali e degli infortuni. Non possiamo accettare che la vita e la salute dei lavoratori siano ancora sacrificate per logiche di profitto o per scelte organizzative miopi o talvolta inesistenti; è inaccettabile. In questo contesto, la Legge sulla partecipazione n. 76 del 2025, promossa dalla Cisl e approvata qualche mese fa, rappresenta un passo importantissimo per garantire che la voce dei lavoratori sia ascoltata anche nelle decisioni che riguardano la sicurezza e la qualità del lavoro. “Il lavoro – ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – è strumento di progresso e affermazione delle persone… L’obiettivo di più lavoro non può tradursi in più incidenti sul lavoro”. La Cisl Puglia richiama l’importanza di coinvolgere le istituzioni, i giovani, le scuole, le imprese e i lavoratori in percorsi di educazione alla sicurezza: un investimento culturale che crea responsabilità condivisa, riduce i rischi e costruisce un nuovo patto civico per la tutela della vita nei luoghi di lavoro. La sicurezza non è un costo ma un diritto e un valore collettivo che deve guidare ogni scelta pubblica e imprenditoriale. Basta slogan è tempo di agire, insieme.
