Sicurezza sul lavoro, Castellucci alla Cisl Lecce: sia al primo posto; indispensabile percorso di condivisione

[Cisl Puglia]

Nel primo trimestre del 2024, Lecce si posiziona al 19° posto tra tutte le provincie d’Italia per incidenza degli infortuni mortali, pari all’11,6%, rispetto al numero degli occupati. Lo dicono i dati Inail che collocano il territorio salentino in una fascia rossa nella quale si sono verificati più infortuni mortali. L’intera provincia nello stesso periodo del 2023 registrava zero casi, nel 2024 se ne sono verificati già 4 mortali. Un incremento gravissimo che, come sindacato, ci pone in grande allarme e dovrebbe indurre tutti a fare ancora di più. Il confronto di oggi sulla tutela nei luoghi di lavoro ha assunto particolare rilevanza perché dimostra come i riflettori su questa problematica debbano restare costantemente accesi, se davvero si vuole affrontare il fenomeno. Non ci si deve ricordare della sicurezza solo quando si verificano degli incidenti mortali. In questo senso si pone la tavola rotonda, organizzata con la Cisl Lecce, che ha visto la partecipazione di rappresentanti Istituzionali, associazioni di categoria e Regione Puglia. La presenza dell’Assessore regionale Sebastiano Leo, come gli interventi degli altri Assessori della Regione Puglia alle precedenti iniziative territoriali di Bari, Taranto Brindisi e Foggia, delinea quale sia l’atteggiamento ai tavoli di confronto della Cisl Puglia, sempre alla ricerca di un dialogo strutturato e responsabile con le istituzioni, al fine di affrontare in modo propositivo i problemi dello sviluppo e delle lavoratrici e dei lavoratori per migliorare le condizioni di vita nei diversi luoghi di lavoro. I settori economici più a rischio sicurezza risultano, ad oggi, quelli delle costruzioni e del manifatturiero in generale. Si tratta di ambiti dove è anche cresciuta l’occupazione ma, probabilmente, non hanno beneficiato del medesimo andamento gli investimenti sulla formazione dei lavoratori che, di frequente, si trovano a svolgere mansioni per le quali possiedono una limitata preparazione. Di conseguenza quindi, esposti ad un più elevato rischio di infortuni. Dunque, lavoratori presumibilmente esperti che, nonostante l’età, andrebbero accompagnati lungo un percorso di formazione continua, proprio come i giovani, e che dovrebbero avere anche, vista l’età anagrafica, maggiore flessibilità previdenziale e pensionistica in uscita. Prevenzione, informazione e formazione devono essere considerate di primaria importanza in un mercato del lavoro dinamico, dove si richiedono nuove competenze ed in costante aggiornamento. Importante sarà da subito rafforzare il sistema di qualificazione delle imprese, bene la patente a crediti. Le iniziative promosse in questi mesi, così come quella di oggi, puntano anche ad una campagna di sensibilizzazione che abbiamo intrapreso e condiviso come Cisl in ogni territorio. Risulta imprescindibile fare sistema, lavorare in sinergia facendo rete con i rappresentanti del Governo sul territorio, con le istituzioni, con gli enti preposti e con tutte le parti sociali. Tutti dobbiamo sentirci responsabili ed essere parte attiva, attraverso una sensibilizzazione generale che coinvolga lavoratori e imprese in primis, scuole comprese, lungo un percorso culturale orientato alla prevenzione. È indispensabile ribadire che si lavora per vivere e non per morire. La vita delle lavoratrici e dei lavoratori non è una merce e non è negoziabile.

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