Comparto aeronautico, Fim, apprezziamo la “chance” ma bisogna creare la prospettiva
La notizia degli ultimi giorni riportata sugli organi di stampa relativa ad una possibilità maltese per i lavoratori del “bacino delle competenze di distretto”, che comprende anche gli ex Tecnomessapia, ci lascia quantomeno sorpresi nell’entusiasmo generato tra gli addetti ai lavori. Un offerta di lavoro è pur sempre un’opportunità ma gioire per un’occupazione in una nazione diversa ci sembra solamente utile a lavarsi la coscienza. Il “bacino delle competenze di distretto” è nato come uno strumento innovativo di facilitazione alla ricollocazione lavorativa, possibilmente nello stesso territorio di provenienza, che non deve agire come un’agenzia di somministrazione con il patrocinio della Regione Puglia e non può e non deve favorire un esodo di competenze magari anche a condizioni economiche poco vantaggiose. Il nostro territorio che da sempre è stato riconosciuto come area di eccellenza nel settore aeronautico viene oramai da tempo trascurato dalle grandi committenti e soprattutto da Leonardo che con una politica poco lungimirante non solo ha danneggiato tutto l’indotto locale ma ha trasformato la ex Agusta Westland, oggi Leonardo Divisione Elicotteri, in uno Stabilimento di serie B spostando la produzione dell’AW109, AW139 e AW169 in Polonia. La cosa che fa più rabbia però è che tanti giovani di questo territorio sono costretti ad emigrare in Polonia per colmare il gap di competenze polacco. Il Sindacato, la Regione Puglia, il Distretto Aerospaziale e anche Confindustria hanno il compito di ricostruire unquadro complessivo del settore aeronautico sul territorio disegnando un percorso per il futuro, perché nel Sud del paese non basta più tutelare i soli lavoratori, ma bisogna tutelare gli stabilimenti che spesso hanno il corpo sul nostro territorio e la mente in altri lidi e che come ultimi fatti di cronaca dimostrano sono i primi ad essere sacrificati nelle crisi o nelle ristrutturazioni. Invitiamo pertanto ancora una volta tutti ad un’azione corale dando seguito a quanto già fatto con la creazione del bacino istituendo un tavolo negoziale che abbia come attore principale Leonardo alfine di creare una prospettiva lavorativa dignitosa.
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