Antonio Castellucci su La Gazzetta del Mezzogiorno, governare il cambiamento per non subirlo

[Cisl Puglia]
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi, così come nel nostro agire quotidiano, procede ad una velocità che, a tratti, può spaventare. Sicuramente ci induce a riflettere sul futuro del lavoro e della società. La Cisl Puglia si inserisce nel ragionamento ribadendo con forza un messaggio chiaro: il vero motore dello sviluppo resta la persona-lavoratore. Dietro ogni algoritmo ci sono occhi, teste e cuori. Di conseguenza, nessuna transizione, né ambientale né digitale, può dirsi sostenibile se non si colloca al centro il lavoro. In Puglia subiamo una profonda crisi demografica che impone a tutti una seria riflessione che dovrà declinarsi con urgenza in scelte efficaci da parte della politica. Negli ultimi dieci anni la Puglia ha perso circa 100.000 giovani tra i 15 e i 29 anni, passando da 708.000 a poco più di 609.000. Una riduzione e una fuga silenziosa, alimentata da precarietà lavorativa, poche opportunità e da sfiducia silente. Lo conferma anche il tasso di occupazione del 2024 per la stessa fascia d’età, fermo al 28,4%, dati questi inferiori di almeno sei punti percentuali se consideriamo quelli nazionali. A ciò si aggiungono le criticità legate alla denatalità e alla scarsa attrattività giovanile del territorio, con un conseguente impoverimento del tessuto sociale e produttivo. Tuttavia in tutto questo le risorse economiche per rilanciare lo sviluppo non mancano. Alla Puglia sono destinati 4,4 miliardi di euro dai Fondi Sviluppo e Coesione, 1,4 miliardi dal Fondo di Rotazione e 16,9 miliardi dal PNRR, distribuiti questi ultimi su oltre 16.000 progetti. In questo scenario, noi sosteniamo, nei confronti della Regione Puglia, la necessità di un percorso che non può prescindere dal coinvolgimento attivo delle parti sociali. Il 2026 è ormai alle porte e una parte significativa delle risorse disponibili rischia di non essere spesa in tempo utile e di non incidere realmente sullo sviluppo e sulla coesione del territorio. In realtà non basta disporre dei fondi: serve appunto una governance partecipata, come avevamo condiviso con la Regione Puglia già nel 2022, con la sottoscrizione di un protocollo sul monitoraggio delle risorse, che oggi va ripreso e rilanciato. La governance partecipata, per la CISL, è uno strumento concreto per ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità della vita e del lavoro. Significa rafforzare i servizi alle famiglie, colmare il divario di genere, sostenere la formazione continua, valorizzare la scuola pubblica, investire su innovazione e ricerca, investire nei settori strategici regionali, favorire nuove infrastrutture materiali e immateriali capaci di connettere territori, persone e opportunità. La sfida futura, in questo ambito di continue trasformazioni digitali, non è soltanto economica: è anche culturale e sociale. Governare il cambiamento tecnologico significa dotarsi di una visione strategica, fondata su un modello di sviluppo che metta il capitale umano al centro. È fondamentale scongiurare derive tecnocratiche e speculative, che rischiano di svuotare l’innovazione del suo significato più autentico: migliorare la vita delle persone. C’è bisogno di una governance dei processi digitali che sia all’altezza delle sfide del nostro tempo: capace di garantire trasparenza, equità, partecipazione, centralità del lavoro e tutela dei diritti. Perché la memoria, la libertà, la dignità non sono dati digitali, ma valori fondativi della nostra convivenza civile. La CISL Puglia è già in campo, con le sue categorie regionali e le strutture territoriali confederali, per accompagnare questi cambiamenti con responsabilità e visione. Lo fa promuovendo la formazione continua, incentivando la partecipazione dei lavoratori attraverso la contrattazione, e portando ai tavoli istituzionali proposte concrete, orientate al bene comune. Contrattazione, concertazione, partecipazione, innovazione: per noi questi non sono solo strumenti, ma valori che si traducono in qualità e dignità dell’occupazione, sicurezza e benessere nei luoghi di lavoro, legalità, parità di genere, crescita economica e sociale diffusa. Il futuro della Puglia che si riconosce anche nei valori della solidarietà e della partecipazione dipende dalla nostra capacità di non dimenticare le radici, di vivere il presente con coraggio e responsabilità, e di guardare al domani con fiducia e speranza. Per costruire una Puglia migliore abbiamo bisogno di un futuro che riconosca e valorizzi il protagonismo delle nuove generazioni: la loro energia, la loro creatività, il loro pensiero libero e critico.